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  • - Silloge poetica in versi sciolti
    av Ignazio Salvatore Basile
    125,-

    Questa silloge è nata in gran parte in questo terzo millennio, dall'anno 2000 ai giorni nostri; non mancano poesie composte nel passato millennio e che figurano persino nelle mie precedenti antologie già pubblicate; tuttavia non si tratta di versi nuovi. A dirla tutta avevo giurato di non scrivere più poesie in versi sciolti; tale giuramento informale era legato principalmente a due motivazioni; la prima è che nella seconda metà degli anni novanta del secolo scorso, ho iniziato a comporre "Il Poema della Creazione" (in pratica una Bibbia in versi e in rima che mi ha impegnato a fondo negli ultimi venticinque anni); e i miei sforzi poetici volevano essere profusi totalmente in quell'impegno; la seconda motivazione risiedeva nel fatto che le poesie in versi sciolti del passato millennio mi ricordavano dei momenti di sofferenza che volevo lasciarmi alle spalle. Pur tuttavia, alcuni eventi (due due quali sono avvenuti contemporaneamente), mi hanno portato a cambiare idea; non è il caso di fare qui un elenco di tali eventi; mi limiterò a dire che questi nuovi versi sono legati alla perdita di affetti, vecchi e nuovi; poi ho cominciato a sondare un nuovo orizzonte di meditazione; qualcuno potrebbe persino pensare che sia tutto colpa della vecchiaia che incalza; può darsi che sia vero. Il lettore che conosce già la mia produzione poetica vi troverà, insieme a un consistente numero di poesie totalmente inedite, anche dei testi che ho già pubblicato in lingua inglese e in lingua spagnola e che adesso ho provveduto a tradurre in lingua italiana La silloge si divide in due parti: la prima è dedicata a ricordi giovanili e ad affetti che ora non ci sono più (il totale di questa prima parte assomma a cinquantacinque poesie). La seconda parte contiene trentasei riflessioni in forma di aforisma.

  • - Volume Primo - Vangelo Secondo Matteo
    av Ignazio Salvatore Basile
    165,-

    Questo è il primo volume della Collana "La Bibbia in Rima" che contiene tutti i libri del Nuovo Testamento, in versi e in rima. Anche questo, come gli altri volumi della Collana, è rispettoso dello spirito e della lettera della Bibbia, anche se l'autore resta convinto che la Bibbia sia una lettura adatta a tutti, credenti e non credenti, cattolici, cristiani di ogni confessione, ma anche uomini che professino un'altra religione oppure non ne professino alcuna.I modelli formali attraverso i quali l'autore ha dispiegato i suoi versi sono alquanto diversi tra loro; si inizia con un prologo in Quartine di versi sette/ottonari, per poi proseguire con terzine di versine endecasillabi; all'interno del volume sono inoltre presenti numerosi adattamenti di Canzoni Petrachersche, Madrigali, Ballate Minori, Sonetti e altro ancora. Tali strutture poetiche si richiamano all'esperienze dei classici e sono quindi rispettosi di tali canoni; tutti i capitoli del Vangelo di San Matteo vengono perciò modellati in versi rimati.Infine l'autore ci tiene a precisare che il meglio si trova sempre nei Libri Originali, dove il lettore interessato può appagare totalmente la sua sete di verità. I versi dispiegati nei libri della Collana contengono lo sfogo di un poeta alla ricerca di Dio.

  • - Silloge Poetica
    av Ignazio Salvatore Basile
    139,-

    Questa silloge si compone di trentatré liriche, composte in un arco di tempo molto vasto.Non è infatti il tempo ad accomunare sotto un unico ceppo i versi qui dispiegati.Come il titolo fa intuire, la silloge documenta gli aneliti del poeta volti alla ricerca di mondi lontani, extragalattici, nell'immensità del Cosmo.Non mancano tuttavia ripiegamenti e riflessioni, dove la ricerca cosmogonica si riflette nell'anima del poeta, che tende a trovare il suo appagamento nell'incontro con Dio.Ecco che la fede, agli occhi del poeta, rappresenta e diviene una migliore alternativa alla fuga verso il Cosm, dove lo avevano sospinto gli anni della solitudine.Questa è la prima edizione del volume, e presenta un formato ridotto, quasi tascabile.

  • - Romanzo di un garibaldino vero
    av Ignazio Salvatore Basile
    165,-

    Questo romanzo, dedicato all'eroe garibaldino Gaspare Nicolosi si basa su informazioni e documenti che mi sono stati forniti dalla nipote, Silvia Nicolosi Dessy, sua discendente diretta.Gaspare Nicolosi fu da subito un personaggio di primo piano nelle vicende siciliane dei Mille perché fu a lui che Garibaldi affidò il suo famoso Proclama di Salemi, con cui invitava le popolazioni della Sicilia a sollevarsi contro il giogo straniero ed a combattere per l'Unità d'Italia. Fu proprio la nipote Silvia che mi ispirò l'idea originaria di scriverlo, arricchendone la trama con costanti richiami, anche documentali, alle reali vicende biografiche del suo illustre e valoroso nonno.Ma il romanzo è dedicato idealmente anche a tutti coloro che amano e si riconoscono nell'Unità d'Italia. Le strane vicende della vita mi hanno portato a concluderlo proprio nell'anno in cui si festeggia il 150.mo anniversario dell'Unità d'Italia. Durante gli anni della sua composizione, ispirato anche dalle fonti storiche che ho voluto consultare ed approfondire, sono rimasto coinvolto ed affascinato dalla carica idealistica che permeava gli animi dei giovani italiani che sin dal 1848 sognavano una patria che li unisse sotto un'unica bandiera.In qualche modo, forse impropriamente, ho pensato agli afflati idealistici che hanno avvolto i giovani Italiani un secolo più tardi, culminati a livello mondiale nella grande stagione rivoluzionaria del 1968 che, nel bene e nel male, ha lasciato un'impronta indelebile nella nostra storia.Ma tornando alla storia d'Italia, al di là di ogni vana retorica, voglio rimarcare come l'anniversario del 17 marzo 1861 sia soltanto una convenzionale, simbolica ed opportuna ricorrenza. L'Unità d'Italia esiste da molto prima. Senza scomodare le gloriose gesta dell'Impero Romano (che è meglio lasciare da parte, a scanso di equivoci), l'Unità morale e culturale d'Italia è già in Dante, in Leonardo, in Raffaello, in Leopardi, in Manzoni e in tanti altri grandi uomini che hanno, sognato l'Italia prima ancora che questa trovasse compimento politico e istituzionale attraverso quelle vicende appassionanti ed indimenticabili, svoltesi a cavallo degli anni '60 e '61 del secolo decimo nono.Io, una tale carica idealistica, attraverso questo mio modesto scritto, vorrei riuscire a trasmetterla ai giovani di oggi, affinché non dimentichino il sangue versato per l'Unità d'Italia e affinché capiscano che nella vita è indispensabile credere in qualcosa di buono e di costruttivo. E che intendano che gli Ideali sono quei valori che ci aiutano ad affrontare con maggiore convinzione e fiducia gli affanni della vita.Il romanzo conobbe una prima edizione con il titolo "Dalla Sicilia al Piemonte" per i tipi di una casa editrice on line che non aveva i conti in ordine e alla quale l'autore ritirò presto i diritti di pubblicazione. Un anno dopo, nel 2011, il romanzo venne affidato a un editore sardo che lo pubblicò con il titolo "Eravamo in mille e uno". Ma la sua casa editrice subì un fragoroso fallimento. Adesso il romanzo vede di nuovo la luce con Amazon e viene pubblicato con il titolo "Dalla Sicilia al Piemonte con Giuseppe Garibaldi" (sottotitolo: Romanzo di un garibaldino vero). La storia è quella di un garibaldino vero, troppo presto dimenticata, che da ricercato che era, finì per divenire colonnello dell'esercito piemontese, morendo improvvisamente a Torino nel 1906. Tutti dovrebbero conoscere la storia di questi eroi che hanno sacrificato la loro vita per l'Italia, soprattutto e più che mai oggi, quando ci sono addirittura dei politicanti che vorrebbero smembrare l'Italia. Sarebbe invece giusto che i giovani sapessero che Giuseppe Garibaldi sognava sin da allora un'Europa unita, nel nome della libertà, del benessere sociale e della democr

  • - Parte Quinta e Parte Sesta - Poesie e Salmi
    av Ignazio Salvatore Basile
    119,-

    Questo Volume della Collana " Cronache di un blogger qualunque " è ancora parte dell'Ottavo tomo delle Cronache Letterarie che, a causa della sua mole, ho diviso in dodici parti (la tredicesima verrà pubblicata con il nome di Piccolo Zibaldone e non conterrà soltanto materiale letterario ma anche dei post che trattano altri temi).Il presente Volume contiene la Quinta e la Sesta Parte. Essa si divide in due sezioni: la prima è dedicata alla poesia, in rima e in versi liberi e contiene trantatré liriche; la seconda sezione contiene sessantotto Salmi, tutti in versi e in rima. Sia le poesie e sia i salmi vennero pubblicati nel mio blog di Tiscali "Albixpoeti", negli anni dal 2006 al 2018.Questa produzione poeticasi trova quindi sparsi nei diciassette volumi dedicati appunto alla produzione di "Albix", il nickname con cui scrivevo nel blog Tiscali: nove pubblicati nel febbraio 2022 con la denominazione "I diari di Albix"; otto invece, pubblicati a marzo 2022 con la denominazione "Cronache di Albix". Tutti e diciassette i volumi sono presenti nella piattaforma Amazon.Tuttavia ho deciso di riprendere il contenuto di quei volumi, troppo dispersivi e pubblicati in un formato cartaceo poco pratico, ripubblicandone i contenuti in base a un criterio tematico e dandogli una veste grafica più snella, quasi tascabile.

  • - La Bibbia in Rima - Volume Settimo
    av Ignazio Salvatore Basile
    119,-

    Il Settimo volume della Collana "La Bibbia in Rima"è dedicato alla lettera di San Paolo Apostolo ai Romani. Dei sedici capitoli in cui si suddivide la lettera qui ve ne sono tredici. Sono omessi infatti i capitoli 2,3 e 4. Tutti e tredici capitoli presenti sono trasfusi in versi e in rima, attraverso il modello della terzina dantesca di versi endecasillabi. I capitoli sono preceduti da un Prologo, dove San Paolo introduce il suo personaggio, anch'esso in terzine di versi endecasillabi. Anche questo, come gli altri volumi della Collana, è rispettoso dello spirito e della lettera della Bibbia, anche se l'autore resta convinto che la Bibbia sia una lettura adatta a tutti, credenti e non credenti, cattolici, cristiani di ogni confessione, ma anche uomini che professino un'altra religione oppure non ne professino alcuna. Infine l'autore ci tiene a precisare che il meglio si trova sempre nei Libri Originali, dove il lettore interessato può appagare totalmente la sua sete di verità. I versi dispiegati nei libri della Collana contengono soltanto lo sfogo di un poeta alla ricerca di Dio.

  • - La Bibbia in Rima - Volume Quarto
    av Ignazio Salvatore Basile
    139,-

    Questo quarto volume della Collana "La Bibbia in Rima" è dedicato al Vangelo di San Giovanni. Tutti e ventuno i capitoli del libro sacro sono ridotti in quartine di versi sette/ottonari. Anche questo, come gli altri volumi della Collana, è rispettoso dello spirito e della lettera della Bibbia, anche se l'autore resta convinto che la Bibbia sia una lettura adatta a tutti, credenti e non credenti, cattolici, cristiani di ogni confessione, ma anche uomini che professino un'altra religione oppure non ne professino alcuna. I versi delle quartine si richiamano all'esperienza dei classici e sono quindi rispettosi di tali canoni; tutti i capitoli del Vangelo di San Giovanni vengono perciò modellati in versi rimati.Infine l'autore ci tiene a precisare che il meglio si trova sempre nei Libri Originali, dove il lettore interessato può appagare totalmente la sua sete di verità. I versi dispiegati nei libri della Collana contengono lo sfogo di un poeta alla ricerca di Dio.

  • - Silloge Poetica
    av Ignazio Salvatore Basile
    175,-

    La silloge contiene 72 poesie e 8 capitoli di quartine. L'opera è divisa in tre parti.La prima parte contiene 22 poesie, tante quanti sono gli Arcani Maggiori dei Tarocchi, numerate da 0 sino a 21 e portano gli stessi titoli delle carte.La seconda parte è dedicata ai versi dimenticati e contiene 50 poesie. Si tratta delle poesie che avrei dovuto inserire nella silloge, già pubblicata a ottobre su Amazon, e che si intitola "Tutte le poesie". In pratica questa seconda parte completa davvero tutta la mia produzione poetica in versi liberi. Vorrei precisare che alcune delle 50 liriche sono state composte da me, originariamente, in lingua inglese e forse la traduzione in lingua italiana risente un po' di questa matrice linguistica originaria (gli originali sono comunque rinvenibili nel volume "All my poems" pubblicato su Amazon).La terza parte infine, contiene otto gruppi di quartine, per un totale di ottanta quartine, per lo più di versi settenari e ottonari, che ho intitolato "le rime irriverenti". Sono stato a lungo indeciso se pubblicare o meno queste rime, la maggior parte delle quali sono state composte in gioventù. Esse segnano un periodo della mia vita in cui nutrivo dei forti sentimenti anticlericali.Mi vergognavo un po' di queste rime perché, con la maturità di oggi, mi sembrava di avere impiegato male i talenti assegnatimi (pochi o molti che siano, non rileva). Poi ho pensato che dovevo documentare i miei errori e il percorso complessivo della mia poesia. Inoltre ho cercato di farmi perdonare componendo tutta la Bibbia in rima e in versi (su Amazon ho già pubblicato cinque dei sette volumi della ponderosa opera).In conclusione, la silloge copre un periodo di ricerca poetica che va dagli anni ottanta sino ai giorni nostri. In essa, ancora una volta, il poeta cerca il significato più profondo della vita e della nostra presenza qui sulla terra, pagando un doveroso tributo al suo passato di anticlericale convinto e presuntuoso, alla sua ricerca nell'esoterismo e nel sincretismo mistico, ma anche al solo, unico e vero Dio in cui egli fermamente crede.

  • - Due Versioni Teatrali
    av Ignazio Salvatore Basile
    125,-

    La commedia "L'Uomo che disse subito sì" è dedicata al martire cristiano Mons. Giovanni Battista Soggiu, decollato in Cina nel 1930 e già assurto all'onore degli altari con la qualifica di Servo del Signore. Il suo processo di santità, giustificato da prodigiose e documentate guarigioni, è stato interrotto dalla prematura scomparsa del compianto "Frate Umberto Zucca" da Oristano, vice-postulatore della causa di santificazione. Il presente volume della Collana "Teatro Multilingue" comprende due diverse versioni: la prima, più lunga, consta di due atti ed è stata rappresentata a Ghilarza il 15 novembre 2010. La seconda versione, più breve, consta di otto scene, ed è stata rappresentata a Cagliari, in forma oratoriale nel 2013, su invito del Circolo Ufficiali della Marina Militare Italiana.

  • - Farsa in lingua sarda campidanese
    av Ignazio Salvatore Basile
    159,-

    La commedia " L'Alpino di Sardegna" è una farsa campidanese in tre atti scritta in lingua sarda campidanese. Essa si collega idealmente al filone classico delle farse campidanesi. Nella commedia però prevale in realtà un altro tema: quello della pervasività psicologica del mezzo televisivo, capace di far credere ai telespettatori anche le cose più inverosimili. Qui la parte della credulona è ben incarnata dal personaggio di tzia Giuseppina Arixi, una popolana convinta che la TV dispensi sul serio premi e felicità, come nei sogni. Ma Antioco, suo genero in pectore, per quanto incapace, come la sua futura suocera, di leggere e capire la lingua italiana, è dotato di quella furbizia antica che metteva i nostri avi al riparo dalle soperchierie dei potenti (un po' come accadeva a Renzo dei Promessi Sposi, indisponibile a bersi il "latinorum" ingannevole di don Abbondio, oppure come leggiamo in certe novelle medioevali, dove il contadino dalle scarpe grosse è titolare di un cervello assai fino).La storia de "L'Alpino di Sardegna" è ambientata in una Sardegna che forse oggi non esiste più. Essa narra la vicenda di Antioco, un giovane sardo che presta servizio militare in una caserma del Friuli, dove canta nel Coro Polifonico del Reggimento inserito nella Banda Militare dell'Esercito. Prima di partire in licenza per le vacanze di Pasqua riceve una lettera della sorella Agnese, una accanita fan televisiva che lo informa di avere vinto un viaggio premio a Roma grazie ad una delle sue innumerevoli partecipazioni telefoniche ai giochi a premio della Rai. Contemporaneamente il direttore della Banda gli consegna il testo dell'Inno d'Italia di Goffredo Mameli che egli dovrà studiare a memoria per essere eseguito nel Coro dell'Esercito al suo rientro dalla licenza, per la Festa della Repubblica che si tiene a giugno. Nella fretta e nella confusione della partenza il povero Antioco confonde però le due lettere e scambia la lettera della sorella con l'Inno di Mameli. La sua scarsa dimestichezza con la lingua Italiana lo indurrà a credere che la sua fidanzata Vitalia lo abbia tradito e sia incinta.Non volendo fare scandali, da bravo ragazzo quale in fondo egli è, Antioco si finge pazzo, così da guadagnare tempo e scoprire che cosa ci sia sotto quella strana lettera. Il mistero, dopo una serie di esilaranti equivoci, si chiarirà al rientro della sorella dal viaggio premio, con l'intervento risolutore del Maresciallo dei Carabinieri che smaschera i due truffatori, ricercati ormai in tutta Italia per le truffe perpetrate a danno di spettatori ingenui e creduloni. Antioco e Vitalia potranno così ritrovarsi più innamorati che mai. Antioco presta servizio militare in una caserma del Friuli, dove canta nel Coro Polifonico del Reggimento inserito nella Banda Militare dell'Esercito. Prima di partire in licenza per le vacanze di Pasqua riceve una lettera della sorella Agnese, una accanita fan televisiva che lo informa di avere vinto un viaggio premio a Roma grazie ad una delle sue innumerevoli partecipazioni telefoniche ai giochi a premio della Rai e di Mediaset, che muove in quegli anni i suoi primi passi a livello nazionale. Contemporaneamente il direttore della Banda gli consegna il testo dell'Inno d'Italia di Goffredo Mameli che egli dovrà studiare a memoria per essere eseguito nel Coro dell'Esercito al suo rientro dalla licenza, per la Festa della Repubblica che si tiene a giugno. Nella fretta e nella confusione della partenza il povero Antioco confonde però le due lettere e scambia la lettera della sorella con l'Inno di Mameli. La sua scarsa dimestichezza con la lingua Italiana lo indurrà a credere che la sua fidanzata Vitalia lo abbia tradito e sia incinta. Non volendo fare scandali, da bravo ragazzo quale in fondo egli è, Antioco si finge pazzo. Antioco e Vitalia si ritroveranno così più innamorati che mai. Alla fine del testo il lettore interessato troverà un glossario sardo-italiano

  • - Drama in a single Act and Six Scenes
    av Ignazio Salvatore Basile
    125,-

    The drama, originally written in the Sardinian language, has its roots in the megalithic culture of the Mediterranean Sea, halfway between the history and the myths of the island of Sardinia.Over the tribe of Nure reigns Itzocar, who took command twenty years before, when his brother Gonario suddenly died.In doing so, Itzocar, however, willfully ignored the rules of succession imposed by ancient tradition, which provided for the regency of Gonario's widow, Nakigia, at least until the adulthood of her son Rumisu, still a child at the time of the death of the king. Gonario.Attempting to legitimize and reinforce Itzocar's usurped power and authority Anù, combines a double marriage.But Nakigia, widow of Gonario, invites the nobles, the priests and the people to wait for the awakening of Bithia priestess (mother of Iolaus), who made the rite incubation, waiting for an intended dream, to refuse the marriage at least until Bithia wakes up.Rumisu, son of the late King Gonario and Nakigia, aims to remove Uncle Itzocar from command, feeling empowered.As Nakigia lays out her call to wait, Bithia awakens and describes her dream of doom: a Sun swallowed up by the Moon (Bitia's Song).Immediately afterwards Rumisu appears on the scene accusing Uncle Itzocar of usurping command (Rumisu's song).At the end of Rumisu's song, Damasu comes to the defense of his father Itzocar.The two men fight hand to hand.The winner will be Rumisu. The loser Damasu abandons the village.Finally the ghost of King Gonario appears to emphasize good rules with Akinta Kamar's song.

  • - A Drama in three Acts
    av Ignazio Salvatore Basile
    119,-

    Final Essay in New York is a drama set in a Drama' School in New York City. As a matter of fact a class of students must hold a final essa yat the end of their theater's courses. They propose to the director to represent the musical "West Side Story". But Papa John Brook, the director, wants to prove to his students, who don't believe history is important for an actor to be. Books come from books and stories from stories, he explains. So as a final essay he writes a theatrical script on which he tells of two Italian rival families in Little Verona, a suburb in New York City. So he writes a Final Essay entitled to show them the importance of past. The history includes the contrasted love between Lavinia Bandello and Mariotto Da Porto whose families contend the control of certain illegal business in Little Verona. Step by step the student will start loving the new play and the director will get the result to demonstrate the importance of the past. The drama will also show that love is the most important thing in the world.

  • - Musical con un prologo, un atto e 14 scene
    av Ignazio Salvatore Basile
    119,-

    Questo Musical nasce da un romanzo autentico e vero. La storia, infatti, pubblicata originariamente in tre edizioni e con tre titoli diversi: "Eravamo in mille e uno"; "Dalla Sicilia al Piemonte con Giuseppe Garibaldi" e, infine, con il titolo "Un amore garibaldino!", si basa su informazioni e documenti che mi sono stati forniti da Silvia Nicolosi Dessy, nipote, discendente diretta in linea paterna, del Colonnello Gaspare Nicolosi da Mazara del Vallo, che combatté realmente con Garibaldi e fu con il grande condottiero nizzardo sin dallo sbarco a Marsala, avvenuto nel maggio del 1860. Da questo romanzo, come dicevo, nasce il Musical che adesso vede la luce per Amazon nella sua seconda edizione (ne esiste una prima edizione, sempre su Amazon, ma con un formato cartaceo diverso).Il protagonista del Musical è Gaspare Nicolosi da Mazara del Vallo (TP). Il valoroso mazarese fu da subito un personaggio di primo piano nelle vicende siciliane dei Mille perché fu a lui che Garibaldi, dopo appena tre giorni dallo sbarco a Marsala, affidò il suo famoso Proclama di Salemi, con cui invitava le popolazioni della Sicilia a sollevarsi contro il giogo straniero ed a combattere per l'Unità d'Italia. Anche il Musical, pertanto, come d'altronde il romanzo, è dedicato a Silvia Nicolosi Dessy, anche se, idealmente, esso veniva da me dedicato nell'Introduzione, a tutti coloro che amano e si riconoscono nell'Unità d'Italia. Durante gli anni della sua composizione, ispirato anche dalle fonti storiche che ho voluto consultare ed approfondire, rimasi coinvolto ed affascinato dalla carica idealistica che permeava gli animi dei giovani italiani che sin dal 1848 sognavano una patria che li unisse sotto un'unica bandiera. Ho così pensato agli afflati idealistici che hanno avvolto i giovani Italiani (e non solo) un secolo più tardi, culminati a livello mondiale nella grande stagione rivoluzionaria del 1968 che, nel bene e nel male, ha lasciato un'impronta indelebile nella nostra storia.Ma tornando alla storia d'Italia e ai nostri eroi garibaldini, al di là di ogni vana retorica, voglio rimarcare come l'anniversario del 17 marzo 1861 sia soltanto una convenzionale, simbolica ed opportuna ricorrenza. L'Unità d'Italia esiste da molto prima. Rimando al romanzo chi volesse approfondire questi temi. In questa sede preferisco parlare dei contenuti del presente libretto. Un amore garibaldino narra le vicende di un amore contrastato tra Luigia, figlia di un nobile piemontese e Gaspare Nicolosi, eroe garibaldino. Il padre di Luigia non vedeva di buon occhio l'unione della sua figlia maggiore con un siciliano, per di più anche garibaldino. All'amore tra i due giovani si oppongono inoltre alcuni cugini di Luigia, che hanno paura di perdere la gestione dei terreni di cui essa è titolare. A questo scopo fanno spedire dalla Sicilia una lettera diffamatoria nei confronti di Gaspare che si sentirà umiliato e inizialmente si allontanerà da Luigia, pensando che essa non voglia più vederlo. Ma la verità, grazia anche all'acume sensibile della madre di Luigia e alla confessione di uno dei complici del cugino di Luigia, alla fine trionferà, consentendo ai due giovani innamorati di coronare il loro sogno d'amore. Per chi fosse interessato, le musiche del presente libretto sono state composte dal Maestro Franco Corda e sono a disposizione di chiunque voglia mettere in scena l'opera.

  • - Commedia in lingua sarda campidanese
    av Ignazio Salvatore Basile
    159,-

    Dopo sette anni di matrimonio, Angiulleddu e Antioga sono una coppia in crisi, quantunque si amino come il primo giorno. Per una serie di equivoci, in seguito all'invito a casa di una coppia di americani, si troveranno a passare la notte, scambiandosi i letti e i rispettivi partners. Lo spiacevole equivoco servirà, se non altro, a riavvicinare i due sposi, che si accorgeranno di amarsi ancora, più che mai.La commedia, scritta negli anni ottanta del secolo scorso, appartiene al filone delle farse campidanesi. Tuttavia, in questo testo, il lettore esperto si accorgerà che l'autore ha voluto, in una qualche misura, capovolgere i canoni classici della risata in salsa sarda. Qui non sono più i Sardi che fanno ridere, tentando di parlare la lingua italiana dei conquistatori di turno, ma stavolta saranno gli stranieri a cimentarsi nel linguaggio di casa, facendo ridere, inevitabilmente, i Sardi. Il tutto è fatto però con amore e simpatia; l'autore considera infatti le lingue soltanto uno strumento di comunicazione; e tutti gli uomini, come all'inizio del mondo, sono fratelli (in fondo, come sta scritto nel libro della Genesi, gli uomini, all'inizio del mondo, parlavano soltanto una lingua).Alla fine del testo un piccolo glossario Sardo-Italiano arricchisce la pubblicazione e aiuta il lettore non sardofono a capire meglio il testo.

  • - Racconti di altri mondi
    av Ignazio Salvatore Basile
    165,-

    La raccolta intitolata "Le tre profezie di Nonno Savio e altri racconti" contiene dieci racconti. Il denominatore comune di questi racconti, è quello di appartenere a mondi diversi da quello di oggi. Alcuni infatti sono ambientati nel futuro e potrebbero essere classificati avveniristici o di fantascienza. Altri possono essere definiti storici, in quanto ambientati nel passato, più o meno immaginario, più o meno lontano (si spazia dalla rivoluzione francese, alla seconda guerra mondiale, toccando anche gli anni ottanta del secolo scorso, quando ancora, nel codice penale vigente, vivevano figure di un altro mondo, com'era appunto il c.d. "delitto d'onore"). Altri ancora, infine, sono ambientati in un mondo immaginato dall'autore. Insomma, racconti di altri mondi, come dice il sottotitolo.

  • - La Bibbia in Rima - Volume Decimo
    av Ignazio Salvatore Basile
    115,-

    Il decimo volume della Collana "La Bibbia in Rima" è dedicato alle lettere di San Paolo ai Filippesi e ai Colossesi.I quattro capitoli della prima lettera e gli altri quattro della seconda ci sono tutti. Tutti e otto i capitoli sono trasfusi in versi e in rima, attraverso il modello della terzina dantesca di versi endecasillabi (con qualche decasillabo). I capitoli sono preceduti da un Prologo, dove San Paolo introduce il suo personaggio, anch'esso in terzine di versi endecasillabi.Anche questo, come gli altri volumi della Collana, è rispettoso dello spirito e della lettera della Bibbia, anche se l'autore resta convinto che la Bibbia sia una lettura adatta a tutti, credenti e non credenti, cattolici, cristiani di ogni confessione, ma anche uomini che professino un'altra religione oppure non ne professino alcuna.Infine l'autore ci tiene a precisare che il meglio si trova sempre nei Libri Originali, dove il lettore interessato può appagare totalmente la sua sete di verità.I versi dispiegati nei libri della Collana contengono soltanto lo sfogo di un poeta alla ricerca di Dio.

  • - Commedia Brillante
    av Ignazio Salvatore Basile
    119,-

    Il Prigioniero è un commedia brillante incentrata su Stefano Regis, un aspirante scrittore, nonché aspirante suicida, che si sente fallito su tutti i fronti. Le sue velleità di aspirante suicida saranno fermate casualmente da un cameriere e, miracolosamente, dalla tanto detestata suocera. Nel prosieguo, la notizia che un editore intende pubblicare le sue opere, lo fanno recedere dalla volontà di togliersi la vita. Anche se il contratto con quell'editore, almeno inizialmente, il nostro rampante scrittore, non intende firmarlo affatto. È stata una delle mie prime commedie. L'ho scritta nei primi anni novanta, quando anche io ero giovane. Ha visto la sua prima edizione nell'agosto del 2019, nel volume secondo della mia precedente collana teatrale, insieme ad altri testi della mia produzione drammaturgica. Qui la ripropongo, da sola, in una veste grafica rinnovata e in un formato più snello ed elegante rispetto alla precedente dizione.

  • - Livret pour comédie musicale
    av Ignazio Salvatore Basile
    119,-

    C'est l'histoire d'un amour contrasté entre Rosina, une couturière chez le Château du vice-roi et Felipe, fils du vice-roi espagnol, qui s'est installé à Cagliari au XVIIe siècle à la place du roi d'Espagne (qui à cette époque possédait la moitié du monde, dont la Sardaigne).Rosina travaille au palais vice-royal, en tant que couturière pour la mère de Felipe, la femme Marguerita de Siete Fuentes, une noble sarde mariée avec le vice-roi Sangermano.Les Espagnols expulsent les Sardes du château de Cagliari, où au crépuscule, craignant que des émeutes n'éclatent aux dépens des Espagnols pendant la nuit, comme cela s'est produit quelques années plus tôt avec le prédécesseur de Sangermano, tué par un sarde du nom de Brundu. C'est pour cette raison qu'au début, vous entendez un claxon annonçant "L'Encerrada de las Puertas" et les Sardes quittant le château. Lazzarino, veut que les Sardes se rebellent contre les Espagnoles.Mais lorsque Lazzarino et son complice Boricu, chefs des émeutiers sardes, demandent à Rosina de l'aider à kidnapper Felipe, Rosina refuse et révèle son sentiment pour le fils du vice-roi. Finalement, la révolte échouera misérablement et pour payer la facture, ce sera Lazzarino qui choisira de mourir, cependant, il bénira l'union de sa fille Rosina avec le fils du vice-roi. Les deux amoureux, aidés par la mère de Felipe, se marieront et couronneront leur histoire d'amour.

  • - Farsa in lingua sarda campidanese
    av Ignazio Salvatore Basile
    159,-

    "Su Giacimentu di Enna 'e Pedra" è una farsa campidanese in tre atti. È una delle prime commedie che ho scritto in lingua sarda campidanese. In questa, come in altre farse, ho cercato di ribaltare i canoni della comicità di questa tipologia di commedie. Infatti, mentre nella farsa campidanese classica, i grandi maestri (Garau, Melis e altri) suscitavano le risate mettendo in scena dei Sardi incapaci o buffi nel parlare la lingua italiana, io ho cercato di fare il contrario: nelle mie commedie sono gli Italiani a fare la figura dei buffoni, incapaci come sono di parlare la lingua sarda. Per quanto riguarda la trama siamo alle prese con una coppia di poveri pescatori che ha ereditato uno sterminato podere sassoso e incoltivabile in una località del Sulcis-Iglesiente (Enna 'e Pedra per l'appunto). A un certo punto un imprenditore milanese mostra interesse per il terreno dei poveri pescatori, offrendo un mucchio di soldi per il suo acquisto. Peppantoni, uno dei coniugi che ha ereditato con i fratelli il terreno di Enna 'e Pedra non ci vede chiaro. Seppure ostacolato da sua moglie Cosimina (che ha visto finalmente l'occasione buona per uscire dalla miseria) e grazie alla loro intraprendente e intelligente figlia Maria, viene a scoprire che l'imprenditore milanese (un certo Giovanni Bartolone Tropelli ) ha ottenuto dalla Regione Sarda e dallo Stato Centrale svariati miliardi di lire, ingannando gli enti pubblici (o forse in complicità con alcuni politici corrotti) e convincendoli che nel terreno sardo esiste un ricco giacimento di petrolio da sfruttare, e grazie al quale egli creerà dei posti di lavoro, e grazie all'indotto, sconfiggerà la povertà e l'isolamento socio-culturale della Sardegna. Nel terzo atto si scoprirà che l'ingegnere milanese è un lestofante che ha ordito una colossale truffa a danni dei Sardi e che non c'è nessun petrolio da estrarre in terra sarda. Verrà così sbugiardato con l'aiuto di un giovane geologo tedesco Federico, figlio di emigrati sardi, di cui Maria, corrisposta, si innamorerà.

  • - I Profeti Antichi-Volume Terzo
    av Ignazio Salvatore Basile
    135

    Questo Terzo Volume della Collana "Profeti dell'Antico Testamento" è dedicato interamente al profeta Ezechiele. Il Volume, alla sua seconda edizione, contiene adesso i primi quarantaquattro capitoli dell'omonimo libro della Sacra Bibbia, tutti in versi e in rima (per lo più si tratta di terzine di versi endecasillabi, con qualche rara assonanza e consonanza e con qualche verso decasillabo). Tali versi sono comunque rispettosi dello spirito e della lettera della Bibbia. Vale anche qui la consueta avvertenza: il meglio si trova sempre nell'Originale; i versi qui presentati sono soltanto lo sfogo di un poeta alla ricerca di Dio.Sinceramente non saprei dire, per concludere, quando potrò finire questo volume. Mancano infatti quattro capitoli per concludere; certi sono veramente tosti da trasporre in versi e in rima (mi riferisco in particolare a questi ultimi capitoli, ma anche ai tre precedenti, che contengono misure, su misure, espresse in cubiti e in canne. Fin qui comunque ce l'ho fatta. Poi non so. Spero che Dio mi dia tempo e salute. Adesso devo concludere anche Geremia (e forse le Lamentazioni e Baruc). Poi si vedrà.

  • - La Bibbia in Rima-Volume Ventiduesimo
    av Ignazio Salvatore Basile
    139,-

    Questo ventiduesimo e ultimo volume della Collana "La Bibbia in Rima" contiene dieci racconti per dieci apostoli. In questo volume prendono la parola infatti gli apostoli che non figurano tra gli autori dei Vangeli Canonici. I santi Pietro, Andrea, Filippo, Giacomo il Minore, Giacomo il Maggiore, Giuda Taddeo, Tommaso detto Didimo, Bartolomeo Natanaele, Simone Cananeo e lo stesso Giuda Iscariota narrano, dal loro punto di vista, le vicende terrene che hanno vissuto con il Messia. In alcuni casi l'autore ha attinto ai vangeli cc.dd. apocrifi (come è il caso per San Tommaso, San Filippo e Giacomo il Minore), dei libri che sono più di letteratura che di fede, ma comunque attendibili e pregevoli. In altri casi ha sopperito con la sua fantasia attingendo anche alla tradizione popolare. In ogni caso si tratta di testi, sempre in rima e in versi, come per i precedenti ventuno volumi, sempre rispettosi della tradizione cristiana e del pensiero religioso. Anche Giuda Iscariota, pur cercando di giustificare il suo tradimento, ammette il suo errore e chiede scusa. L'autore lo fa parlare dagli inferi ma la Misericordia di Dio è infinita e solo Lui può decidere chi sia degno della salvezza e chi, invece, non lo sia. La forma poetica privilegiata nel volume è la quartina di versi settenari e ottonari, anche se non mancano eccezioni. Vorrei precisare, infine, che mi sono permesso di inserire nella Collana questi testi, ispirati a libri non canonici, nella convinzione che la Bibbia, pur rimanendo un testo sacro per i credenti, può essere letto da tutti, anche dai non credenti, come un insieme di libri che contengono pregevoli brani di storia, di poesia, di filosofia e di letteratura nel senso più lato del termine.

  • - Farsa in lingua sarda campidanese
    av Ignazio Salvatore Basile
    159,-

    Ecco una farsa campidanese vecchia maniera, dove si ride per gli strafalcioni linguistici e le incomprensioni."Oy Puru" è la storia di Fellicettu Mesu Barra, un sardo alla vecchia maniera e di suo figlio Alberto (un giovane sardo che parla ormai metà in inglese e metà in italiano, ma si rifiuta di parlare in sardo). I due ovviamente non si capiscono. A complicare le cose ci sono la moglie di Fellicettu, Rosaria, che condivide le scelte del figlio Alberto e la figlia della coppia, Gratziella, che invece segue le tradizioni del padre. Non mancano le scene esilaranti, soprattutto a causa della barriera linguistica che sembra separare genitori e figli. Altri due personaggi importanti sono Antoixeddu Su streccai, inizialmente spalla di Fellicettu nel cabaret e poi comprimario nella presente commedia; infine c'è Marieddu, il messo comunale, innamorato di Gratziella. In tutti e tre gli atti della commedia sono assicurati le risate che suscitano questi personaggi, modesti e allo stesso tempo grandi; antichi e moderni, ma pur sempre attuali. Questa commedia ha avuto una gestazione difficile e curiosa allo stesso tempo. Ne ho ritrovato i frammenti iniziali pochi anni fa, mentre riordinavo il mio archivio cartaceo, onde fare un poco di spazio e pulizia. Questi frammenti manoscritti risalivano agli anni ottanta del secolo scorso. All'inizio non avevo intenzione di continuare nella scrittura e pertanto provvidi a pubblicare questi frammenti in un volume dedicato al Cabaret in lingua sarda (il famoso "Cabarei"). Poi non ricordo me, mi venne voglia di dare più vita e più spazio a questi vecchi personaggi e così è nata questa farsa che oggi vede la luce in formato rinnovato e solitario (nel senso che per la prima volta viene pubblicata da sola e in un formato cartaceo tascabile).Alla fine del testo, in appendice, il lettore non sardofono troverà un glossarietto minimo che lo aiuterà a capire i termini più difficili utilizzati nella commedia.

  • - La Bibbia in Rima - Volume Quinto
    av Ignazio Salvatore Basile
    135

    Questo quinto volume della Collana "La Bibbia in Rima" contiene i primi quattrodici capitoli degli Atti degli Apostoli, tutti in versi e in rima. Anche questo, come gli altri volumi della Collana, è rispettoso dello spirito e della lettera della Bibbia, anche se l'autore resta convinto che la Bibbia sia una lettura adatta a tutti, credenti e non credenti, cattolici, cristiani di ogni confessione, ma anche uomini che professino un'altra religione oppure non ne professino alcuna.I modelli formali attraverso i quali l'autore ha dispiegato i suoi versi sono soprattutto Quartine di versi polimetri (sette/ottonari, novenari e anche decasillabi). Fa eccezione il capitolo nono che contiene invece terzine di versi endecasillabi. Tali strutture poetiche si richiamano all'esperienze dei classici e sono quindi rispettosi di tali canoni; tutti e quattordici capitoli vengono perciò modellati in versi rimati.Infine l'autore ci tiene a precisare che il meglio si trova sempre nei Libri Originali, dove il lettore interessato può appagare totalmente la sua sete di verità. I versi dispiegati nei libri della Collana contengono lo sfogo di un poeta alla ricerca di Dio.

  • - Commedia in Atto Unico
    av Ignazio Salvatore Basile
    115,-

    La commedia "La Ricreazione è finita" è stata una delle prime, se non addirittura la prima, che ho scritto per la scuola. Il testo risale infatti agli anni novanta, quando la tecnologia comincia a far parte seriamente nella scuola, attraverso l' informatizzazione dei processi relazionali e delle strutture tecnologiche. Due sono state però le molle che mi hanno spinto a scriverla; o forse sarebbe più giusto dire che due sono state le scintille che l'hanno accesa nella mia mente.In quegli anni novanta, cominciavo a notare come gli studenti, andassero assumendo degli atteggiamenti collegati alle pubblicità televisive più invasive; tali atteggiamenti e tali posture venivano dagli studenti associati agli slogan che i fantasiosi e creativi pubblicitari italiani coniavano su commissione degli industriali e dei produttori principali, per conquistare fette sempre più consistenti del lucroso mercato consumistico giovanile. I miei studenti, in pratica, pur non essendo le prime vittime, o se preferite, i primi attori, dell'epopea consumistica (esplosa invero sin dagli anni del boom economico presessantottino), erano i primi consumatori a ricevere gli impulsi consumistici in maniera così massiccia dalla televisione. In effetti gli anni novanta vedono in Italia la definitiva affermazione e diffusione delle reti televisive commerciali nate nel precedente decennio. I giovani che in quegli anni novanta sedevano sui banchi delle scuole superiori, evidentemente, passavano tanto, troppo tempo davanti ai televisori; al punto che quegli ossessivi slogan pubblicitari diventavano parte integrante dello sviluppo della loro personalità, al punto da indurli ad utilizzarne quelli più in auge, come parte essenziale e caratterizzante del loro lessico quotidiano. Non è a caso che, qualche anno più tardi si leggerà, in ambito scolastico, una critica tanto amara quanto feroce sui disastri che la televisione, in quanto agenzia educativa, avrà già prodotto sugli adolescenti; anche se occorre rimarcare che più avanti, dopo i secondi lustri del secolo ventunesimo, altri mezzi di comunicazione di massa saranno prescelti dai giovani per la loro formazione e per la loro informazione (mi riferisco ai canali televisivi di internet e alla rete più in generale). La seconda scintilla è costituita dalla burocrazia, dalle oscure circolari, sempre più incomprensibili, prigioniere come erano e come sono, del linguaggio burocratico ministeriale, e dell'onda di informatizzazione che cominciava a propagarsi anche nella scuola.Ma il nocciolo vero del dramma è, a ben vedere, e per entrare nei contenuti narrativi della commedia, un altro: vi si narra in realtà la storia di due fratelli che, dopo l'Armistizio dell'otto settembre del 1943 si trovano su fronti opposti; uno arruolato nell'esercito regio, sotto le insegne del maresciallo Badoglio e de Re; l'altro a Salò, coi repubblichini di Mussolini. Dopo avere scritto la storia ho scoperto che una storia del genere è successa per davvero, tra due fratelli realmente esistiti. Beh, che dire? Tutti sanno che la fantasia, spesso, supera la realtà. Non conosco i dettagli della storia vera ma conosco i dettagli della mia storia. Mio padre Carmelo, quando fu firmato l'Armistizio, l'otto settembre del '43, rimase fedele all'esercito regio, mentre suo fratello Ninì, di qualche anno più giovane, si arruolò nell'esercito repubblichino, seguendo con il suo entusiasmo e i suoi afflati ideali giovanili, quelle sirene di gloria che tanti, troppi giovani (e anche molti italiani meno giovani) seguirono nel ventennio fascista. Ogni epoca ha i suoi idoli e i suoi eroi. Io, per esempio, ero incantato dalle sirene della sinistra e della rivoluzione bolscevica.. Quanti inganni e quante delusioni, dietro quei vessilli rossi di falsa libertà! Ma chi può giudicare davvero i giovani per le loro infatuazioni e i loro ideali fallaci, tanto spesso vissuti con sincero entus

  • - Volume Quinto - Tres cumedias in limba sarda
    av Ignazio Salvatore Basile
    159,-

    Questo quinto volume della serie "Tutte le Commedie" è intermante dedicato alla lingua sarda. Esso contiene infatti tre farse campidanesi: "Sa Trassa" ( ovvero L'Intrigo nella versione italiana già pubblicata nei precedenti pubblicati in lingua italiana); "L'Alpino di Sardegna" (anch'esso già pubblicato nei precedenti quattro volumi della serie, ma in lingua italiana); e infine "Su Giacimentu di Enna 'e Pedra", assolutamente inedito e mai pubblicato prima. Nella Trassa, Don Vissenti, uomo avaro e scapolone inveterato, decide di maritarsi con Donna Cristina, ricca vedova, mirando non al suo affetto ma bensì alle proprietà che ha ereditato dal defunto marito. Per raggiungere il suo scopo si affida ai maneggi e agli imbrogli di Fogaroi sovrintendente dei suoi beni il quale è segretamente innamorato di Donna Cristina. Fa così credere al suo padrone di architettare una "trassa" in suo favore mentre conquista la fiducia di Donna Cristina assecondando il suo desiderio di vedere sposata la figlia con il giovane promettente Federico onde potersi ritirare in convento a concludere la sua vita in meditazione presso il Vescovo di Ales e Terralba. Il Parroco Don Nassiu fa da tramite fra Donna Cristina e il Vescovo e nel contempo cerca di maritare una sua cugina nubile al vecchio Don Vissenti non sapendo che costui aspira a ben altro. Nascono così una serie di equivoci che si concluderanno felicemente. L'Alpino di Sardegna vede invece Antioco, che presta servizio militare in una caserma del Friuli, dove canta nel Coro Polifonico del Reggimento inserito nella Banda Militare dell'Esercito, alle prese con la lingua italiana che, purtroppo, non conosce bene. La sua scarsa dimestichezza con la lingua Italiana lo indurrà a credere che la sua fidanzata Vitalia lo abbia tradito e sia incinta. Non volendo fare scandali, da bravo ragazzo quale in fondo egli è, Antioco si finge pazzo, così da guadagnare tempo e scoprire che cosa ci sia sotto quella strana lettera. Il mistero, dopo una serie di esilaranti equivoci, complicati dalla presenza di due truffatori che fingendosi emissari della RAI-TV, tentano di truffare l'ingenua madre di Vitalia, si chiarirà al rientro della sorella dal viaggio premio, con l'intervento risolutore del Maresciallo dei Carabinieri che, recandosi a casa di Vitalia e di sua madre per incarico del capitano direttore della Banda Musicale di cui fa parte Antioco in Friuli, smaschera i due truffatori, ricercati ormai in tutta Italia per le truffe perpetrate a danno di spettatori ingenui e creduloni. Antioco e Vitalia potranno così ritrovarsi più innamorati che mai.In "Su Giacimentu di Enna 'e Pedra", infine, siamo alle prese con una coppia di poveri pescatori che ha ereditato uno sterminato podere sassoso e incoltivabile in una località del Sulcis-Iglesiente (Enna 'e Pedra per l'appunto). A un certo punto un imprenditore milanese mostra interesse per il terreno dei poveri pescatori, offrendo un mucchio di soldi per il suo acquisto. Arrichettu, uno dei coniugi che ha ereditato con i fratelli il terreno di Enna 'e Pedra non ci vede chiaro. Seppure ostacolato da sua moglie Cosimina (che ha visto finalmente l'occasione buona per uscire dalla miseria) e grazie alla loro intraprendente e intelligente figlia Maria, viene a scoprire che l'imprenditore milanese (un certo Gino Bartolone Tropelli ) ha ottenuto dalla Regione Sarda e dallo Stato Centrale svariati miliardi di lire, ingannando gli enti pubblici (o forse in complicità con alcuni politici corrotti) e convincendoli che nel terreno sardo esiste un ricco giacimento di petrolio da sfruttare, e grazie al quale egli creerà molti posti di lavoro. Nel terzo atto si scoprirà che l'ingegnere milanese è un lestofante che ha ordito una colossale truffa a danni dei Sardi e che non c'è nessun petrolio da estrarre in terra sarda. Verrà così sbugiardato con l'aiuto di un giovane geologo tedesco Federico, figlio di emigrati sardi, di cui Maria si innamorerà.

  • - Dramma Cagliaritano in Atto Unico e Otto Scene
    av Ignazio Salvatore Basile
    159,-

    "Abettendi a Garibaldi" è un dramma in lingua sarda cagliaritana. Si presta ad essere rappresentata per Carnevale, anche se in realtà è un dramma storico senza tempo. Questa è la trama. Nel 1849 un gruppo di studenti universitari si riuniscono a Cagliari, per festeggiare il Carnevale. Per paura della polizia piemontese che li tiene sotto controllo cercano di tenere la loro riunione segreta, senza peraltro riuscirci (infatti tra le tante maschere cagliaritane che si uniscono agli studenti, riusciranno ad infiltrarsi alcune spie della polizia piemontese). Per un disguido le maschere di Garibaldi e di Anita non sono presenti. Mentre un gruppo di maschere decide di aspettare l'arrivo di Garibaldi, un altro gruppo, quello formato dai nobili, guidati da Iroxi Cancioffali, decide di andarsene a far baldoria e lascia il Circolo al suono della rantantira (all'unica strofa tradizionale ne ho aggiunte altre due di mia invenzione) .Mentre attendono l'arrivo della maschera dell'eroe dei due mondi e della sua compagna Anita, Su Majolu, una Maschera particolarmente intraprendente propone per la consueta rappresentazione del 15 Agosto, di allestire un copione dal titolo"S'Annu Doxi", dedicato alla Congiura di Palabanda, un tentativo fallito di ricacciare a mare i Piemontosi represso nel sangue, avvenuto nell'anno 1812 ad opera di alcuni Sardi rivoluzionari appartenenti ai Gremi, al mondo delle professioni e a qualche rappresentante controcorrente del clero. Durante le prove del dramma de "S'Annu Doxi" i tre sindaci dei rioni storici di Cagliari portano la notizia che Anita Garibaldi, quella vera, morta e che al vero Garibaldi e' stato impedito di sbarcare a Cagliari dai Piemontesi.Questo scatena l'ira degli studenti, (anche se Garibaldi troverà ospitalità comunque a La Maddalena, ospite di una famiglia amica), tanto più che Luigi Cadeddu e Lucina, irromperanno in scena (4.a scena) per comunicare che Gialeto li ha denunciati al Marchese di Villamarina, che cerca ogni pretesto per mettere a tacere gli studenti.Il pian o della finzione drammaturgica, si intersecherà così con la attualità del 1849, offrendo lo spunto alla maschere-attori di fare alcune riflessioni importanti sui loro progetti e sulle aspirazioni future della loro città e dell'infelice isola di SardegnaNel drammatico finale si confronteranno le due anime del dramma: quella legalitaria del Governatore Pes di Villamarina, un nobile fedele servitore del re piemontese, convinto che solo il rispetto delle leggi possa portare ai Sardi benessere e progresso, e quella rivoluzionaria di "Su Majolu" che aspira all'indipendenza della Sardegna, nell'illusione che possa portare ai Sardi una condizione di vita più umana e libertaria.

  • - La Bibbia in Rima - Volume Ottavo
    av Ignazio Salvatore Basile
    139,-

    L'Ottavo volume della Collana "La Bibbia in Rima" è dedicato alle due lettere di San Paolo ai Corinzi. I sedici capitoli della prima lettera ci sono tutti, mentre dei tredici capitoli di cui si compone la seconda, qui ve ne sono soltanto otto: dal primo al quinto e dall'undicesimo al tredicesimo. Sono omessi infatti i capitoli da 6 a 10.Tutti e sedici capitoli della Prima Lettera ai Corinzi e gli otto capitoli della Seconda presenti sono trasfusi in versi e in rima, attraverso il modello della terzina dantesca di versi endecasillabi. I capitoli sono preceduti da un Prologo, dove San Paolo introduce il suo personaggio, anch'esso in terzine di versi endecasillabi.Anche questo, come gli altri volumi della Collana, è rispettoso dello spirito e della lettera della Bibbia, anche se l'autore resta convinto che la Bibbia sia una lettura adatta a tutti, credenti e non credenti, cattolici, cristiani di ogni confessione, ma anche uomini che professino un'altra religione oppure non ne professino alcuna. Infine l'autore ci tiene a precisare che il meglio si trova sempre nei Libri Originali, dove il lettore interessato può appagare totalmente la sua sete di verità. I versi dispiegati nei libri della Collana contengono soltanto lo sfogo di un poeta alla ricerca di Dio.

  • av Ignazio Salvatore Basile
    119,-

  • - Romanzo d'amore e di guerra
    av Ignazio Salvatore Basile
    199,-

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