Om L'Inferno dei Borboni
L'intento principale di quest'opera è quello di ristabilire la verità storica sul Regno delle Due Sicilie. Da più parti, soprattutto da molti siti web, questo Regno viene presentato come l'eden della felicità distrutto dai fautori dell'unità d'Italia per favorire lo sviluppo del Nord. È una narrazione che non trova riscontro in nessuna pagina della storia appresa a scuola, dalle elementari all'Università. L'Autore ha compiuto un riesame critico dell'insegnamento tradizionale paragonandolo con le novità proposte dai revisionisti, in particolar modo con quelle diffuse da Pino Aprile nei libri TERRONI e CARNEFICI. Ne è risultata una totale conferma di quanto già appreso e una sostanziale smentita dell'alternativa proposta. Com'è sua abitudine, l'Autore si mantiene fedele alle fonti documentarie e testimoniali, senza dare spazio a faziosità di alcun genere. La sua biografia di calabrese che ha vissuto tutta la vita nel paese di origine vale a smentire qualsiasi sospetto o accusa di simpatie nordiste. Le fonti storiche attestano senza ombra di dubbio che in un'Italia costellata di Stati grandi e piccoli arretrati nei confronti degli stati più avanzati d'Europa quali la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, il Belgio e l'Olanda, il Regno delle due Sicilie era il più arretrato di tutti. L'opera mette in evidenza in modo particolare la feroce repressione dei moti liberali e patriottici attuata dai regnanti della dinastia borbonica a partire dal 1799 e fino al 1860, in concomitanza della spedizione dei Mille, e cita vari episodi di bombardamenti di città del meridione da parte dei regnanti locali. Questa situazione spiega il favore con cui fu accolta l'unità d'Italia e il conseguente cambiamento di regime dalle popolazioni del sud Italia.
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