Om L'identità egalitaria della Destra storica italiana
Quante volte l'Italia e l'italiani dovranno dire grazie alla Destra storica e a tutte le grandi personalità politiche che guidarono la nazione all'interno dell'alveo delle democrazie liberali europee?La mente per definizione, che guidò l'Italia all'indipendenza nelle epiche battaglie risorgimentali, sicuramente è individuabile nella straordinaria e austera figura di Camillo Benso, Conte di Cavour: esempio di come la riservatezza e la pacata analisi dei fatti possano elevare un politico all'indiscutibile livello di statista, stratega come nessuno, forse poco adatto a ricoprire il ruolo immaginifico di eroe romantico, incredibilmente essenziale a livello diplomatico.La guerra di Crimea del 1853, segnò uno spartiacque fondamentale, Cavour decise di schierarsi con le nazioni che avrebbero nei decenni successivi formato quel blocco geopolitico, definito Occidentale. Dall'altra parte, guarda caso, la Russia zarista e retrograda, refrattaria ad ogni possibilità di progresso sociale già dal 1853: la storia, inevitabilmente, insegna sempre qualcosa.Poi venne Giovanni Giolitti, all'inizio del Novecento, schivo e riservato come è nelle corde dei veri uomini di destra, controversa personalità politica che ha reso grande l'industria italiana: si sviluppa, infatti, la prima fase di quello che dopo la Seconda guerra mondiale verrà definito miracolo economico italiano.Nel 2022, una destra vera, non è necessario specificare democratica, e fortemente legata ai valori risorgimentali e non fascisti, ha il difficile compito di proporre all'Europa una idea di Unione non illuminista e centralizzata, ma romantica e federale come auspicavano gli eroi, senza distinzione geografica, che lottarono e morirono, immaginando di vivere in un Continente delle differenze che uniscono e non dividono.
Visa mer