Fuori dai binari

All'origine degli scritti di Fabrizio Gravina Cartepen, c'è la scoperta dell'impero nascosto della mente, un movimento di tradizione dalla realtà alla memoria meditata, al senso ultimo delle cose. Il risultato sta nell'aver saputo indicare la credibilità della vita nell'interno riflesso concettuale che essa, proprio in quanto vita, ospita, disegna, anima. Una vita la sua che assume il ruolo di protagonista principale in tutti gli altri suoi lavori, sia in prosa che in poesia. Una vena autobiografica dunque che si esprime attraverso il filtro di una consapevolezza che lo induce a considerare il mondo come lo strumento per un richiamo verso la natura umana, verso la serenità di un comportamento capace di recuperare i valori della vita.
Per tutto ciò io credo che se e quando lei deciderà di pubblicare le sue opere, sarà "l'uomo della strada" a comprenderla maggiormente, saranno coloro che pensano senza saperlo e hanno bisogno di riconoscersi in chi per loro ha tradotto emozioni e pensiero: di chi come lei, sappia evocare "il suono della vita", quella voce unica e corale che ogni scrittore, catturandola dal mondo, ha il compito di riprodurre in scrittura. Sono quindi del parere che la sua produzione letteraria possa affrontare il giudizio della critica e di un pubblico specializzato di lettori, ai quali la sua opera può essere proposta per intero, pubblicata in un libro tutto suo.