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  • av Giovanni Ciravegna
    329,-

    A conclusione della sua Esortazione apostolica sulla ¿Gioia del Vangelo¿, Papa Francesco ricorda: "gli evangelizzatori con Spirito sono quelli che ¿pregano e lavorano¿; ¿senza momenti prolungati di adorazione, di incontro con la Parola, di dialogo sincero con il Signore, facilmente i compiti si svuotano di significato, ci indeboliamo per la stanchezza e le difficoltà, e il fervore si spegne¿;¿la Chiesa non può fare a meno del polmone della preghierä. Le preghiere pubblicate in questa raccolta hanno diverse genesi: campi-scuola giovanili, riflessioni con studenti, proposte per momenti personali di silenzio e di adorazione, confronti con la quotidianità della vitä Sono preghiere che portano in sé sincerità e concretezza, senza pretese di affinamenti linguistici o poetici. E¿ la realtà di ogni giorno che si pone, in silenzio, davanti a Dio e diventa preghiera di ascolto, di ricerca, di meditazione, di lode, di perdono, di ringraziamento, di contemplazione, di impegno, di speranzäcon le indicazione preziose del Salmo 34: Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Gustate e vedete come è buono il Signore: beato l¿uomo che in lui si rifugia.

  • av Sergio Antonio Capone
    329,-

    Uno degli scritti che ha avuto una certa ¿fortunä, attraverso i secoli, uno degli pseudoepigrafi più influenti della storia del pensiero occidentale, è il Corpus Dionysiacum, il cui autore scrive intorno al VI sec., attribuendosi l¿identità di Dionigi, pagano convertito al cristianesimo dopo la visita di Paolo alla città di Atene. Il testo forse più commentato nel corso dei secoli è stato il De coelestis hierarchia, il cui pensiero teologico è un punto di riferimento per buona parte dei pensatori medievali occidentali. Il ¿simbolo¿, centrale nelle pagine di quest¿opera, diviene la ¿buona sorte¿ nell¿Occidente latino con Giovanni Scoto e la sua Expositiones in Ierarchiam Coelestem, in cui vengono commentate le due accezioni, quella intelligibile e quella sensibile. Questo percorso unisce idealmente due personaggi, l¿autore Anonimo del Corpus Dionysiacum e l¿irlandese Giovanni Scoto del IX sec. d.C., i quali, seppur lontani nel tempo, sono vicini per la riflessione e l¿ampliamento di quelle intuizioni che faranno la ¿fortunä del Medioevo.

  • av Pavel Fryvaldsky
    779,-

    A cinquant¿anni dalla morte di Romano Guardini (1885-1968), il pensiero dell¿autore italo-tedesco non ha perso la sua attualità. Questo lavoro vuole esplorare la sua riflessione sul mistero di Cristo alla luce della teologia medievale di san Bonaventura. Gli studi bonaventuriani di Guardini rappresentano la chiave interpretativa per la lettura sistematica della sua cristologia. In questa prospettiva la persona di Cristo è presentata come Centro e Mediatore. Il mistero di Cristo è centrale nella visione cristiana del mondo: nella conoscenza della verità, nel mistero della salvezza e nell¿esistenza cristiana. La centralità teologica del Signore nell¿opera di Guardini è concepita trinitariamente: si tratta della centralità del Mediatore unico e universale della comunione con il Padre nello Spirito Santo.

  • av Szczepan Szpoton
    859,-

    Il presente lavoro vuole presentare una nuova metodica a sostegno della fecondità, in grado di aiutare le coppie infertili. La naprotecnologia costituisce infatti una nuova proposta nella cura della salute riproduttiva, che segue il processo naturale della fecondità umana, offre una maggiore consapevolezza in un progetto familiare naturale e fornisce inoltre alle coppie la possibilità di migliorare la loro relazione coniugale.

  • av Sergio Dalla Rosa
    329,-

  • av Paride Bove
    319,-

  • av Antonio Gatto
    329,-

    Il presente lavoro, all¿interno delle possibilità conoscitive prodotte in uno studio di licenza, analizza il dogma di Calcedonia attraverso il saggio di Bulgakov ¿L¿agnello di Diö. Nel primo capitolo si evidenzia l¿elaborazione del Concilio di Calcedonia attraverso gli autori del novecento, dando uno sguardo al dettato Conciliare nella sua stesura da parte dei Padri, mettendo in evidenza i problemi rispetto alla sua redazione. Nel secondo capitolo, si analizza il pensiero dei Padri secondo gli studi che il Nostro ha elargito su di loro. L¿ultimo capitolo affronta lo sviluppo teologico del Nostro in rapporto al Concilio di Calcedonia, partendo dalla creazione come luogo all¿interno del quale si dà l¿Incarnazione e la divinizzazione dell¿uomo. Un aspetto importante, più volte evidenziato dall¿autore, è che l¿Incarnazione non è un imprevisto né una violenza ontologica di Dio attraverso la sua onnipotenza, ma risiede nell¿uomo in quanto immagine di Dio.

  • av CM Giuseppe Martinelli
    319,-

  • av Grzegorz Lydek
    355,-

    L¿idea del sacramento matrimoniale, come un cammino di santità, ¿abbracciä diversi approcci possibili nell'ordine della grazia. Il vincolo di tenerezza, che unisce la misericordia all'amore coniugale dà luogo a due sacramenti. La loro sacramentalità indica che il loro spessore, la loro sostanza umana, rinvia all'amore divino che possiede una dimensione nuziale nell'offerta eucaristica e alla misericordia di Dio, che li salva e li reinserisce nella sua amicizia per mezzo del Suo perdono.

  • av Giuseppe Tavolacci
    625,-

  • av Pasquale Incoronato
    305,-

    È proprio vero che quella dei giovani di oggi è una generazione incredula? È proprio vero che è una generazione uscita dal recinto? O non è piuttosto una generazione che si trova fuori casa, perché della casa-comunità cristiana non ha sentito il profumo, non ha sperimentato il calore delle relazioni, la responsabilità di un coinvolgimento vero, l¿attenzione di un ascolto interessato? Dare fiducia significa essenzialmente due cose, per noi. Innanzitutto capire che non si tratta di cambiare i giovani, ma di lasciarsi cambiare dai giovani. In secondo luogo trovare vie perché essi diventino protagonisti nella vita della chiesa. Accettare di lasciarsi cambiare dai giovani significa comprendere che essi chiedono un nuovo modo di essere chiesa, una chiesa che sappia dare ma anche ricevere, che sia generosa nell¿ospitare, ma anche pronta a lasciarsi ospitare. Non solo una chiesa accogliente, ma che si lascia accogliere, che si fida della capacità di accoglienza dei giovani.

  • av Giuseppe Macrì
    355,-

  • - il contributo di Michael Johannes Marmann
    av Simone Billeci
    289 - 355,-

  • av Grzegorz Lydek
    355,-

    Se Dio misericordioso è assente nella vita spirituale dell¿uomo sarà assente nella sua vita familiare, nella sua attività politica e sociale, come nel suo lavoro culturale. Se l¿uomo non incontra Dio ¿nella profondità della sua animä, andrà a cercarlo solo nei segni esteriori per porre rimedio alla sua solitudine spirituale. Si confonderà nei gruppi, riuniti intorno a fenomeni eccezionali o seguendo scalmanati profeti improvvisati e di passaggio. Se l¿uomo non sarà ¿pieno di Dio misericordioso¿, se non si dedicherà alla silenziosa contemplazione, soffrirà sempre di solitudine, che nessuno psicoterapeuta o compagnia di persone saprà curare, perché Cristo è il Signore misericordioso del cosmo e della storia.

  • av Giovanni Grassani
    609,-

    Il De Vera religione fu scritto da S. Agostino dopo il suo ritorno a Tagaste tra il 389 e il 390. Si rivolge al suo amico e benefattore Romaniano dopo l'esperienza esaltante del soggiorno milanese dove aveva ricevuto il dono della fede. Ora intende trarre l'amico fuori dall'angusta prospettiva delle dottrine manichee, a cui l'aveva lui stesso indotto da giovane, per introdurlo a quella ben più vasta e rassicurante offerta dalla religione cristiana. Senza dubbio il De vera religione risponde ad un preciso intento apologetico perché offre le ragioni per aderire alla fede cristiana. Tuttavia Agostino in questo libro mira soprattutto alla conversione di coloro che sono lontani dalla fede. Li invita a quel rinnovamento interiore che può renderli pellegrini sulla via che conduce alla patria celeste e alla perfezione umana. Questo studio tratta dell'"economia"con cui il Mistero di Dio si manifesta nella storia (cf. DV,2): la"dispensatio temporalis". Sono i segni visibili mediante i quali ogni uomo ragionevole può riconoscere il Dio vivente, e addirittura incontrarlo, aderendo a Colui che è la Verità fatta carne, Cristo Gesù. Così l'uomo può raggiungere la felicità attraverso la verità.

  • av Koffi Fidele Adaye
    379,-

    La novità teologica che Benedetto XVI propone alla Chiesa, è la vera teologia mariana che conduce ad una riflessione sistematica, una teologia non composta soltanto di devozione o di dottrina, ma di affettività e di razionalità, di fede e di ragione. È l¿intelligibilità della devozione e l¿affettività della dottrina, è una devozione meditata, maturata con l¿aiuto della ragione, più strutturata e sistematica, ed è anche una dottrina razionale che porta alla devozione, alla contemplazione di Dio, attraverso la Madre del Signore.

  • av Grzegorz Lydek
    725,-

    La teologia della misericordia mi ha sempre catturato,diventando per me ¿una delle vie¿ per poter arrivare a Dio. La Provvidenza mi ha consentito di vivere ¿il clima della misericordiä, di studiarla e assorbirla in luoghi significativi per il ¿messaggio della Divina Misericordiä: Cracovia, Vilnius e Roma, sulle ¿orme¿ di suor Faustina Kowalska, don Michä Sopo¿ko e Papa Giovanni Paolo II,testimoni della misericordia di Dio. Alla Pontificia Università Lateranense ho scritto la tesi ¿Il mistero di Gesù Misericordioso in santa Faustina Kowalskä, tematica scelta per 4 motivi : 1-¿dare una continuità¿ al mio percorso di studio; 2-integrare la prima ricerca focalizzandomi su una testimonianza di vita vissuta sulla misericordia: suor Faustina,ispiratasi a Sopo¿ko, guida teologica sulla via della comprensione e della diffusione del ¿messaggio della Divina Misericordiä; 3-far conoscere negli ambienti accademici in Italia l¿operato del pioniere della teologia della misericordia; 4-riscattare il tema della misericordia da una visione ¿dolciastra e devozionale¿, mostrando la teologia della misericordia come vero strumento dello Spirito per illuminare e rinnovare il mondo (cf. EG 132).

  • av Massimo Lapponi
    499,-

    L¿autore di questo saggio, prima di proporre una teologia rinnovata, ha voluto operare un¿approfondita revisione storiografica, volta da una parte a correggere alcune visioni dell¿età moderna e contemporanea tanto ampiamente diffuse quanto ormai non più sostenibili, e dall¿altra a riportare alla luce, in tutta la loro fecondità, ricchezze di pensiero seminate nei solchi di secoli passati e poi lasciate deperire nella dimenticanza. Proprio dagli stimoli offerti da questa revisione scaturisce la luce per un rinnovamento della teologia capace di sintetizzare, in una visione sapienziale superiore, anche le aspirazioni, a volte incomposte, dei movimenti più progressivi e dirompenti.

  • av Grzegorz Lydek
    355,-

    «La Misericordia guarirà il mondo, perché la potenza dell¿amore cristiano si alimenta attraverso la fede. La fede non verrà meno ha assicurato Gesù Cristo, finché il mondo esiste. Perciò è necessario resistere nella fede (1 Pt 5,9), giacché l¿avvenire appartiene a quelli che amano, ai vigorosi che fermamente sperano e agiscono. L¿umanità risorgerà come Lazzaro dal sepolcro, perché Dio, nella sua immensa Misericordia non vuole la morte del peccatore. L¿amore farà riabbracciare tutti gli uomini come fratelli e l¿arcobaleno riapparirà, dopo la tempesta di sangue e di odio».

  • av Dennis Faedi
    379,-

  • av Stefano Ripepi
    339,-

    ¿Benedetto il Signore; Dio d¿Israele, perché ha visitato e redento il suo popolö (Lc 1,68). Dovremmo fare nostro il canto di Zaccaria per la visita che il Signore continua a fare nella nostra vita attraverso il Vangelo di Luca. È vero che il terzo scritto del Nuovo Testamento è comunemente conosciuto come il Vangelo della misericordia, della gioia, della preghiera, della radicalità, dello Spirito Santo, ma tutte queste tematiche si sono potute sviluppare perché il Figlio di Dio si è incarnato ed è venuto a vivere con noi, per farci diventare come Lui. Tutta l¿opera lucana ci rivela questa intenzione; Gesù assume la nostra povera umanità fino al peccato e alla morte, muore da Giusto per arricchirci della sua vita divina. Luca narra pienamente e completamente quello che Paolo aveva annunciato e dimostrato: ¿Colui che non aveva peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché noi potessimo diventare giustizia di Dio.¿ (2Cor 5,21)); ¿Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.¿ (2Cor 8,9).

  • av Elio Dotto
    279,-

  • av Marta Holzknecht
    355,-

  • - la svolta mistica
    av Don Giancarlo Camastra
    379,-

  • av Massimiliano Mirto
    459,-

  • av Calogero Caltagirone
    355,-

  • av Mario Raffaello Germinario
    389,-

    Il libro è la sintesi di una tesi di Dottorato che l¿autore ha conseguito. Presso la Facoltà di Filosofia dell¿Università Lateranense di Roma. Il titolo originario era: Metafisica dell¿Estetica. Dal nuovo titolo che diamo all¿opera, Le antinomie dell¿estetica, si ricava la finalità dell¿opera stessa. Dichiarata la nozione dell¿Estetica, e specificati i termini stessi della definizione dell¿Estetica, il saggio indugia a riflettere sulle ¿antinomie¿ che il concetto stesso di Estetica presenta nella sua elaborazione storica. Antinomie che possono essere così definite: Prima antinomia: ¿Il Bello e l¿Arte: le teorie che adulterano la definizione¿. Seconda antinomia: ¿Oggettività e/o soggettività della bellezzä. Terza antinomia: ¿ Trascendentalità o categorialità del bello¿. Quarta antinomia: ¿ Dal rifiuto del concetto del Bello alla morte dell¿Arte¿. Quinta antinomia: ¿ La bellezza è nell¿Arte e/o nella Natura?¿. Sesta antinomia: ¿Il Bello fra Contenuto e Formä. Settima antinomia: ¿ La bellezza in Dio (Teokalia): reale o metaforica?

  • av Massimo Lapponi
    329,-

    La Regola di San Benedetto, scritta un millennio e mezzo fa e infinite volte commentata, ha ancora qualche cosa di nuovo da dire alla nostra società moderna? Secondo una mentalità diffusa, anche tra i credenti, i chiostri sono cosa d¿altri tempi e San Benedetto è soltanto una reliquia del passato. Ma l¿autore di queste pagine non la pensa così e, attraverso un percorso molto coinvolgente, mostra come un pensiero del tutto innovativo per il risveglio di una nuova vita nel popolo di Dio possa scaturire proprio da una rilettura originale della Regola di San Benedetto.

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