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Böcker av Stefano Turri Zanoni

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  • av Stefano Turri Zanoni
    139,-

    Ho sempre immaginato la vita con tutto ció che comporta evocare la parola "vita" come un enorme puzzle che va costruito giorno per giorno con estrema calma e dedizione:dolori,gioie,successi,sconfitte,morte, nascita tutte queste esperienze possono essere considerate negative o positive a seconda della visione che noi abbiamo di loro, oramai sembra assodato il fatto che qualunque cosa ¿esistenza ci riserva debba essere soggetta a giudizio anche se il piú delle volte affrettato a mio parere, io in questo libro di poche pagine attraverso la "poesia" se così puó essere definita ho tentato di entrare più a fondo nelle questioni che ho incrociato nel corso del mio cammino anche solo per capire se è almeno possibile esplorarle da più vicino, questo percorso mi ha obbligato allo stesso tempo anche a sondare più profondamente me stesso un opzione aggiuntiva che non mi è dispiaciuta affatto dato che la Libertà piu importante credo sia quella di essere se stessi scoprendosi ogni giorno di più e non scoprendosi mai del tutto.

  • av Stefano Turri Zanoni
    179,-

    Il 20 ottobre 1854 nasceva a Charleville, Arthur Rimbaud, poeta maledetto per antonomasia, passò come una meteora su questa terra (morì a soli 37 anni), e in brevissimo tempo entrò con forza nella scena intellettuale francese. Iniziò a scrivere poesie a 15 anni, mostrando già in giovane età la sua intenzione di fare a pezzi ogni convenzione sociale e letteraria. Ribelle, anticonformista, scanzonato e sovversivo inorridì la borghesia, derise la morale cattolica, e la scandalizzò con la sua vita di eccessi, intraprese una relazione accesissima con il poeta Paul Verlaine, la quale fece discutere non poco, sperimentò il carcere e calpestò la terra di mezza Europa. Senza dare spiegazioni a 20 anni lasciò la vita letteraria, e si recò in Africa tra climi sperduti e soffocanti, divenne commerciante di armi e pelli. La malattia (un tumore alla gamba) gli impedì di portare avanti la sua vita errabonda e lo costrinse a tornare in Francia dove morì il 10 novembre 1891. Da allora il mito del ragazzo ribelle e tormentato non smette di affascinare, e il suo grido di rivolta contro tutto e tutti continua a riecheggiare, soprattutto tra i giovani, i quali grazie alla sua figura ritrovano qualcosa per cui vale la pena combattere: abbattere ogni tipo di restrizione e creare qualcosa di nuovo, qualcosa che renda veramente liberi.

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