av Stefania Lucci
279,-
Viola e Bianca Gallo hanno alle spalle una storia di abusi nell'infanzia e sono sopravvissute a una catena di eventi funesti che le ha segnate per la vita. Sono sorelle e dovrebbero essere unite, ma Bianca ha da sempre un atteggiamento ostile nei confronti di Viola, un'acredine che quest'ultima a distanza di anni ancora non riesce a spiegarsi. Quando Bianca, però, in un periodo critico della sua vita, chiede aiuto proprio a Viola, reclamandone la presenza a Roma, costei, pur essendone lusingata, vede nel fatto di tornare nella sua città natale soprattutto l'occasione per riprendere il rapporto professionale con Raniero Ranieri, lo psichiatra esperto di ipnositerapia medica che quattro anni prima l'aveva aiutata a uscire dal baratro dell'amnesia in cui era precipitata, al risveglio dal coma conseguente a un devastante trauma psico-fisico. La decisione di partire per Roma, lasciando Merano, dove vive con il secondo marito e i gemelli nati poco più di un anno prima, porta alla luce, tuttavia, altri dettagli inquietanti di quel passato per il cui ricordo Viola aveva lottato, passato che continua a tormentarla e che forse sarebbe stato meglio lasciare nell'oblio. E il legame tra le due sorelle, già labile e problematico di suo, arriva alla deflagrazione quando, grazie allo psichiatra che ha in cura entrambe e che di entrambe è in qualche modo innamorato, nonché all'acume investigativo di Viola, emerge finalmente una verità ancora più sconvolgente dei turpi segreti della famiglia, una verità in cui una delle vittime è anche carnefice, il burattinaio che ha retto i fili dell'intricata matassa in un progetto di vendetta dilatato nel tempo.