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Böcker av Giuseppe Rovani

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  • av Giuseppe Rovani
    355,-

    Siamo nel 1517, quasi due anni sono trascorsi, la congerie degli elementi si è accresciuta; ed ora da Milano, sulle traccie di taluni de' nostri personaggi, ci conviene passare a Roma. A dieci miglia da questa città, chi non si dilunga dalla Via Appia, vede sorgere sull'alto bordo d'un cratere il Castel Gandolfo, così chiamato dalla famiglia Gandolfi, che forse lo edificò nel secolo XI. Passato da quella casa illustre, sul principio del secolo XIII, ai Savelli, e da questi, nel XIV secolo, ai Capizucchi, fu nel 1436 da Eugenio IV fatto saccheggiare e distruggere, e ritornò poscia in proprietà de' Savelli, che lo tennero fino al 1596, nel quale anno passò alla Camera.

  • av Giuseppe Rovani
    355,-

    Uno Stato che, dopo aver raggiunto, quasi potrebbe dirsi, un primato di prosperità, di floridezza e di coltura, si arresta improvviso, tentenna, si sconnette, perde finalmente tutto quanto aveva acquistato con un lavoro assiduo di mezzo secolo; nè solo perde ciò che possedeva di bello e di grande, ma cade nel più profondo della miseria e del languore; questo Stato, io dico, presenta senza dubbio uno spettacolo troppo degno che alcuno vi si fermi coll'attenzione; e tanto più in quanto contemporaneamente e nel medesimo paese...

  • av Giuseppe Rovani
    355,-

  • av Giuseppe Rovani
    355,-

    Convien risalire a quindici anni addietro, allorquando chi scrive trovavasi in quella età felice, in cui si è amici di tutto il mondo, e il mondo per contraccambio vuota con noi il sacco delle cortesie; età in cui la bile non è ancora uscita dal suo sacchetto a invelenir le vene, e il volto conserva le sue rose, e le influenze atmosferiche non fanno di noi quel che il rame fa delle rane scorticate; età in cui l'umore è sempre uguale e sempre lieto, e l'animo si apre a tutti, spensierato e fidente; età in cui sin la bruttezza ha la sua beltà;

  • av Giuseppe Rovani
    355,-

    Allorchè la folla fu quasi tutta uscita dalla platea e si riversava nella piazzetta, il banchiere Andrea Suardi era disceso dal suo palchetto in quarta fila a sinistra, ed usciva dal corridoio della prima, mettendo piede nell'atrio quasi nel punto stesso che il marchese F... faceva altrettanto, spuntando fuori dal corridoio della prima fila a destra. L'uno e l'altro erano vestiti come voleva la legge rigorosa del costume repubblicano: gran marsinone a larghe falde, ampia cravatta bianca con cappellone e coccardone. L'uno e l'altro avevano sessantott'anni per ciascuno;

  • av Giuseppe Rovani
    355,-

    Sono trascorsi sedici anni. Saltano fanciulli e parlano adolescenti di cui i genitori nel 1750 o non si conoscevan tra loro affatto, o non sapevano di dover diventare marito e moglie, o i loro nomi non erano stati ancor gridati da nessuna balaustra di altar maggiore; son giovinotti maturi quelli che alla metà del secolo, non avendo che venti anni, eran chiamati fanciulli dai giovinotti maturi del loro tempo. Le belle donne che, allora nella canicola dei venticinque anni, facevano girar la testa a chi le avvicinava, ora hanno varcato il quarantesimo anno, e qualche ruga incipiente ha fatto cadere, a loro dispetto, il termometro fin quasi a zero;

  • av Giuseppe Rovani
    355,-

    Nel tempo in cui Beauharnais diede quella festa, che fu l'ultima del regno italico, la gloria e la potenza di Napoleone avevano raggiunto il loro apogeo. L'adulazione dei letterati cesarei, che si eran fatti imprestare dal Giove d'Omero i classici predicati d'Ottimo e di Massimo, per darli a Napoleone, rappresenta compiutamente quel periodo. Al pari e più di Nabuccodonosor, esso allora poteva dire: Non son più re, son Dio. Ma è una legge eterna della natura e dell'umanità che il grado massimo delle cose sia transitorio. Bonaparte impiegò quindici anni a toccare il vertice supremo d'una onnipotenza umana, che quasi rendea l'ideale dell'onnipotenza divina; ma in quindici mesi tutto precipitò.

  • av Giuseppe Rovani
    285,-

    Il timore d'uscir troppo de' nostri confini per invader quelli del minuzioso cronicista, e, ciò che forse più importa, di obbligare ad un'attenzione eccessivamente tediosa coloro che leggono per diletto, ci consiglia di saltare anche qui, come già prima abbiam fatto, quasi lo spazio di un intero anno. Assai cose, per verità, avvennero in codesto tempo di un grave interesse; ma più che per sè stesse, lo sono per quanto produssero. Lasciam dunque la via su cui la storia fa il suo lento cammino, e balziam tosto alle ultime uscite.

  • av Giuseppe Rovani
    515 - 799,-

  • av Giuseppe Rovani
    955 - 1 239,-

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